Siamo bombardat* da messaggi, più o meno impliciti, che ci dicono che il divertimento, l’allegria, la felicità, la gioia sono sensazioni sì positive, ma che “non è con questi stati d’animo che si tira avanti nella vita reale”: la sofferenza, il sacrificio, il sudore sono le uniche cose che ci permettono di “meritarci” la vita… Un costante e inconscio lavaggio del cervello che ci causa malesseri emotivi, e fisici.
Trattare la felicità come un accessorio, una sudata aggiunta a ciò che dovremmo fare, è un meccanismo tossico.
La felicità e la gioia sono insite nella Natura di ogni essere umano, ed è tempo di ritornare a connettersi con questa condizione.
Spesso non sappiamo nemmeno cosa siano la felicità e la gioia… Pensiamo solitamente che sia quella sensazione vaga – con una data di scadenza appiccicata sopra – di “non troppa tristezza”, una sorta di pausa dalla sofferenza.
Non potendo mostrare interamente la nostra gioia poiché saremmo considerat* sciocch* e poco seri*, non potendo mostrare la nostra vulnerabilità perché ci darebbero delle persone deboli, non potendo mostrare cosa realmente ci piace e come realmente siamo per paura di non essere accettat*, non potendo seguire ciò che ci colma di entusiasmo perché ogni strada omologa e normalizza ad uno standard… la nostra scelta/non scelta è quella di vivere affidando i comandi ad un inconsapevole pilota automatico influenzato dall’esterno, che ci guida “standardizzandoci”, cercando di evitare più sofferenze possibili, ma facendoci rinunciare allo stesso tempo alla felicità, autenticità, gioia di vivere.
La chiave è racchiusa in quel colpo di reni, in quell’atto magico e selvaggio che porta a svelarci prima di tutto a noi stess*, con occhi non filtrati da giudizi o aspettative.
Quel luogo magico, vuoto e spaventoso, nel quale noi siamo finalmente noi, nella piena osservazione di noi e delle nostre emozioni, liber* da giudizi.
È quel luogo che permette al nostro seme di sbocciare nella fertilità del nostro ascolto.
È quel luogo che permette di contagiare il mondo con la bellezza della nostra fioritura.
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